21 febbraio 2009

L'isola che non c'è

LAMPEDUSA: LETTERA APERTA DEL TAVOLO ASILO SULLA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE

Gli enti di tutela dei rifugiati riuniti nel Tavolo Asilo si rivolgono
oggi al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei
Ministri, al ministro dell'Interno con la seguente lettera aperta:

Le sottoscritte associazioni ed enti del Tavolo Asilo esprimono profonda
preoccupazione per quanto sta avvenendo in queste ore nel centro per
immigrati e richiedenti asilo situato in contrada Imbriacola, a Lampedusa,
utilizzato a partire da gennaio come Centro di identificazione ed
espulsione (CIE), per decisione del ministro dell’Interno.

Nel centro, ove si trovano al momento circa 800 persone, e' in corso da
ieri sera uno sciopero della fame dei migranti e questa mattina e'
scoppiato un esteso incendio.

La trasformazione del centro da struttura di primo soccorso a Centro di
identificazione e l’esecuzione degli allontanamenti hanno gia' destato, a
livello nazionale e internazionale, grandi preoccupazioni, evidenziate nel
documento del Tavolo Asilo, noto alle autorita' italiane ed europee,
nonche' negli allarmati rapporti della Commissione diritti umani del
Senato e della delegazione del Parlamento europeo.

La scelta messa in atto dal governo, che ha voluto concentrare a Lampedusa
tutti i migranti che giungono presso le sue coste, qualunque sia la loro
condizione giuridica, ha creato nell’isola una situazione di grande e
crescente tensione. Si ritiene che l’isola di Lampedusa non abbia le
caratteristiche per ospitare un centro che abbia finalita' diverse da
quelle di prima accoglienza e soccorso, con la previsione di rapidi
trasferimenti di tutti i migranti in altre strutture, com’e' avvenuto
dall’aprile 2006 fino a dicembre 2008.

Si torna a chiedere, con urgenza:

- che tutti i migranti siano immediatamente trasferiti in altre strutture
idonee, ove siano svolte le procedure amministrative, in particolare
quella di asilo
- che l’isola di Lampedusa sia sede esclusivamente di strutture destinate
al primo soccorso e all’accoglienza dei migranti

Si chiede inoltre che vengano accertate eventuali responsabilita' di
quanto accaduto.

Firmatari:
Amnesty International, Arci, Asgi, Casa dei diritti sociali - Focus,
Centro Astalli, Consiglio italiano per i rifugiati – CIR, Federazione
delle Chiese Evangeliche in Italia, Medici Senza Frontiere, Senzaconfine

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 18 febbraio 2009

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