10 febbraio 2009

A capo (Pe)chino

Il governo furioso per l'onorificenza concessa dal comune di Roma
al leader in esilio. "E' un'interferenza negli affari interni del nostro paese"

Dalai Lama, Pechino avverte l'Italia
"Cittadinanza offende il nostro popolo"

Replica della Farnesina: "Il nostro governo è per una sola Cina
Le onorificenze sono scelte autonome dei comuni"


PECHINO - Il conferimento al Dalai Lama della cittadinanza onoraria di Roma "offende il popolo cinese" e costituisce un'"interferenza" negli affari interni di Pechino, che rischia di provocare conseguenze nei rapporti tra i due paesi. Lo ha dichiarato oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, in una conferenza stampa a Pechino.

Jiang ha detto che l'Italia deve prendere "immediate misure" per rimediare al danno apportato alle relazioni tra i due Paesi, ma non ha specificato quali. "Le parole e le azioni del Dalai Lama - ha detto - dimostrano che non è solo una figura religiosa, ma un uomo politico impegnato in attività secessioniste con la scusa della religione". I paesi stranieri, ha aggiunto, dovrebbero "capire e sostenere" la posizione della Cina sul Tibet, che è "completamente parte della Cina". "Il problema del Dalai Lama non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e alla integrità territoriale della Cina", ha concluso Jiang.

E poco dopo la presa di posizione di Pechino, è giunta la risposta tranquillizzante della Farnesina."E' stato già chiarito in altre numerose occasioni all'ambasciatore cinese in Italia che i comuni italiani sono autonomi e assumono le loro decisioni in assoluta indipendenza dal governo", è scritto nel comunicato del ministero degli Esteri. In cui viene ricordato anche "il fermo sostegno del governo italiano alla politica di una sola Cina, politica che Silvio Berlusconi e Franco Frattini hanno ribadito ai loro omologhi anche in occasione degli ultimi incontri avuti".

Il Dalai Lama, che nel 1989 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace, vive in esilio dal 1959 e chiede per il Tibet quella che chiama una "vera autonomia". Dopo Roma, oggi sarà a Venezia per ricevere la cittadinanza onoraria della città lagunare.

(10 febbraio 2009 - da www.repubblica.it)

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