29 gennaio 2007

Pisenlov























John Lennon and Yoko Ono, New York City, December 8, 1980.

Annie Leibovitz's most famous portrait. Hours after this photo was taken, John Lennon was murderd outside of his apartment building in New York City.
www.temple.edu


Ho deciso di collezionare baci, in quanto manifestazione tipicamente umana (vedi il post "The kiss").


Questo è uno dei miei preferiti.

Il prezzo non è giusto

Sabato 10 febbraio 07 si terrà a Bologna una giornata commemorativa per Anna Politkovskaja.
Mi fa piacere e mi amareggia nello stesso tempo, perché lei comunque non c'è più.
Certe cose bisognerebbe farle prima: è banale, quasi becero dirlo, e forse niente sarebbe bastato.
Non è bastato neanche il premio di Amnesty, conferitole certamente sia per i suoi meriti giornalistici sia per proteggerla attraverso la notorietà.
Facciamolo sapere a tutti, così non oseranno toccarla.
Invece Anna non la conoscevamo ancora abbastanza, evidentemente. Se cercate la sua foto sul web, escono 222 risultati. 222! E alla terza schermata di Google già non c'è più la sua immagine. Aveva scritto due libri importanti sulle sue inchieste, Cecenia, il disonore russo (Fandango, 2003) e La Russia di Putin (Adelphi, 2005). Viene facile pensare che sulla strada in cui si era messa non aveva scampo, in una delle più spietate dittature del dopoguerra. L'ho pensato, e subito dopo ho odiato questo mio pensiero. Ma perché dobbiamo sempre tutti arrenderci così alla brutalità e all'arroganza del potere?
Mi immaginavo una donna sola, senza affetti, dedita alla causa della giustizia e al giornalismo di guerra. Scopro con un certo stupore che aveva due figli, che immagino poco più che adolescenti. Mi chiedo che fine faranno, anche loro.
Per fare una prova ho cercato su Google immagini la faccia di "Iva Zanicchi".

808 risultati.

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da http://www.internazionale.it/politkovskaja/

Anna Politkovskaja

1958. Nasce a New York da genitori diplomatici.

1999. Dopo aver lavorato per il giornale Izvestija, comincia a seguire per la Novaja Gazeta il conflitto in Cecenia.

2001. Vince il Global award di Amnesty International per il giornalismo in difesa dei diritti umani.

Ottobre 2002. Accetta il ruolo di negoziatrice durante l'assedio del teatro Dubrovka di Mosca.

2003. Vince il premio dell'Osce per il giornalismo e la democrazia.

Settembre 2004. Subisce un tentativo di avvelenamento mentre è in volo verso Beslan, durante il sequestro nella scuola.

7 ottobre 2006. Viene uccisa a Mosca.

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Articoli di Anna Politkovskaja pubblicati da Internazionale

Il mio lavoro a ogni costo
26 ott 2006 - "Vivere così è orribile. Vorrei un po' più di comprensione, ma la cosa più importante è continuare a raccontare quello che vedo". Anna Politkovskaja spiega il mestiere di giornalista

Una donna sola
12 ott 2006 - Anna Politkovskaja era famosa per le sue inchieste sulla Cecenia. Ma la Novaja Gazeta l'ha ricordata ripubblicando questo articolo su un amico speciale

Non resta che combattere
17 mar 2005 - L'uccisione di Aslan Maskhadov servirà solo a rafforzare l'estremismo e a prolungare la guerra in Cecenia. L'analisi di Anna Politkovskaja

Come salvare la Cecenia
16 set 2004 - Le truppe di Mosca devono ritirarsi. La parola deve tornare alla società civile. La giornalista Anna Politkovskaja ricomincia a scrivere. E fa quindici proposte per risolvere il conflitto

La maledizione della Cecenia
9 set 2004 - Il conflitto ceceno sembra senza vie d'uscita. Ed è colpa del governo russo se non ci sono più spiragli per una soluzione pacifica. La durissima accusa della giornalista Anna Politkovskaja contro il presidente Vladimir Putin

L'altra Abu Ghraib
2 giu 2004 - Torture, esecuzioni e sparizioni sono all'ordine del giorno nelle carceri russe in Cecenia. E vengono documentate con fotografie e video. La giornalista Anna Politkovskaja ha raccolto la testimonianza di un sopravvissuto

La Cecenia e le bombe umane
10 lug 2003 - Se non cambia la politica di Mosca, ci saranno ancora attentati suicidi

Donne usa e getta
3 lug 2003 - Gli uomini ceceni sono in prigione o sono morti. E le donne hanno dovuto prendere il loro posto negli attacchi suicidi. Un'inchiesta di Anna Politkovskaja

Cecenia abbandonata
16 gen 2003 - L'Europa non ha mai fatto nulla per fermare i massacri. E adesso se ne va. L'atto d'accusa della giornalista Anna Politkovskajaù

Buio in sala
1 nov 2002 - Anna Politkovskaja è una giornalista del settimanale russo Novaja Gazeta e dal 1999 segue la guerra in Cecenia. Con i suoi articoli ha sfidato la censura di Mosca, parlando delle atrocità commesse dall'esercito russo contro la popolazione civile. Nel febbraio del 2001 è stata arrestata dai militari russi ed espulsa dalla Cecenia. Malgrado le minacce ricevute dalle forze di sicurezza ha continuato a scrivere dalla zona del conflitto. Il commando ceceno che ha preso in ostaggio quasi ottocento persone nel teatro Dubrovka di Mosca ha chiesto che fosse lei a condurre i negoziati con le autorità. Questo è il suo diario

La legge e i Kalashnikov
9 feb 2002 - I militari russi in Cecenia si comportano come banditi, compiendo ogni giorno saccheggi e razzie. Marat Berdev, procuratore di Shali, tenta di mettere fine all'impunità degli ufficiali in passamontagna
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28 gennaio 2007

The kiss
























Constantin Brancusi, The kiss, 1912 ca.

L'altro giorno pensavo che il bacio è una manifestazione tipicamente umana (non è un'idea nuova in realtà, l'avranno già detto illustri etologi, sociologi, sessuologi e opinionisti marzulli), però mi è venuto in mente e ci ho pensato un po'. Credo che questo fatto abbia un significato.
Gli animali non si baciano. Oppure sì, ma non come noi. Ma che ne sappiamo in realtà...

19 gennaio 2007

Nella vita ci vuole coraggio

L'ostrica e la perla



Settimana 19/25 gennaio 2007

Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)

Per creare una perla, un'ostrica ha bisogno di avere un fastidioso parassita dentro di sé. Accumula strati di calcio intorno all'invasore e costruisce gradualmente il suo tesoro. Quanto tempo passa dalla provocazione iniziale al prodotto finale? Cinque anni per una perla di medie dimensioni, anche dieci per una grossa. Spero che questo ti permetta di vedere in prospettiva il tenace lavoro che stai facendo per portare avanti il tuo progetto più importante, Bilancia. A volte potrai avere l'impressione che stai facendo l'ostrica da un'eternità, ma in realtà sei perfettamente nei tempi.

da www.internazionale.it, oroscopo di Rob Brezsny, illustrazione di Francesca Ghermandi.

sorriso: mio.

13 gennaio 2007

AriClose Guantanamo

















Guantánamo Prison Camp, collaboration with Amnesty International
US Embassy, London 11.01.2007


da www.immoklink.com

La foto di questa manifestazione davanti all'Ambasciata USA mi arriva da una amica che vive a Londra da qualche anno.

Oggi andiamo noi a chiedere la chiusura di Guantanamo in Piazza del Nettuno. Per fare una cosa un po' alla Greenpeace, mi sarebbe piaciuto mettere la tuta arancione e il cappuccio alla statua del Nettuno... con sotto la scritta "detenuto senza accusa e senza processo"!


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guardate anche

http://www.monbiot.com/archives/2006/12/12/1035/
> US interrogators have devised a new form of torture.
> It debases the democracy they claim to be defending.

http://books.guardian.co.uk/news/articles/0,6109,1661516,00.html
> The United States supported and in many cases
> engendered every right wing military dictatorship in
> the world after the end of the Second World War.
> Hundreds of thousands of deaths took place
> throughout these countries. Did they take place? And
> are they in all cases attributable to US foreign
> policy? The answer is yes they did take place and
> they are attributable to American foreign policy.
> But you wouldn't know it.
> It never happened. Nothing ever happened.
> The determination, as citizens, to define the real
> truth of our lives and our societies is a crucial
> obligation which devolves upon us all.
>
Harold Pinter, Nobel Prize for Literature, 2005.

Grazie a Nicoletta Landi e a Gualtiero Via per le segnalazioni.

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AGGIORNAMENTO

Vergogna a Guantanamo

Oggi parliamo di avvocati. Di quelli buoni. Come racconta un editoriale del CHICAGO TRIBUNE, un alto funzionario del Pentagono, Charles Stimson, ha dichiarato che gli studi di avvocati che hanno deciso di rappresentare i detenuti di Guantanamo andrebbero puniti. Ha definito la loro scelta "scioccante" e ha parlato di un boicottaggio nei loro confronti. "Il sistema giudiziario statunitense prevede che l'accusato abbia diritto a una difesa, a prescindere dalla gravità del crimine. Forse Stimson il giorno che l'hanno spiegato non è andato a lezione", ironizza il TRIBUNE. Nell'editoriale del B GLOBE: È oltraggioso che il Pentagono abbia attaccato quegli avvocati che hanno deciso di difendere pro bono i detenuti di Guantanamo. Un commento anche del SF CHRONICLE: La prigione di Guantanamo è una vergogna per il Pentagono. Perché i detenuti subiscono maltrattamenti? Perché pochissimi hanno affrontato il processo? Perché i leader di tutto il mondo chiedono la sua chiusura? No, quello che non va proprio giù a Charles Stimson è che molte law firm di spicco hanno deciso di difendere i sospetti terroristi.

17 Jan 2007 - posted by Francesca Sibani
da www.internazionale.it

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12 gennaio 2007

>Santiago vede un animale che mai i suoi occhi hanno visto

Nello specchio, davanti al letto, contemplai i movimenti lenti e vertiginosi di un animale che mai i miei occhi avevano visto. Vidi che le gambe convulse del quadrupede lottavano fra di loro. Vidi come le quattro gambe si fondevano in due. Vidi che il bellissimo mostro era bicefalo, che le due teste si azzuffavano, si mordevano, si baciavano, si strappavano i musi. Vidi che le sue due teste si univano in una sola. Vidi la disperazione dei suoi quattro occhi che si sforzavano per essere due. E negli occhi sopravvissuti vidi il giubilo di essere ormai solo due. Vidi come le venti dita delle mani della bestia lottavano, si dibattevano, scomparivano dietro il suo dorso e ricomparivano trasformate in dieci, con le unghie dell'uno nelle dita dell'altro. Vidi che le sue nuove mani aggredivano quanto rimaneva dei suoi volti, schiantavano due delle quattro labbra dell'ansimante animale ferito, gli lasciavano una sola insaziabile bocca. Vidi che una delle labbra apparteneva al nuovo viso e l'altra a quello abolito. Vidi che i crini, ora senza liti, docilmente si frammischiavano in uno solo. Vidi come la bestia si andava acquietando, calmando, assopendo.

E allora, solo allora, vidi che il prodigioso animale riposava nel nostro letto e non nel letto dello specchio. E che i nostri corpi erano il suo corpo. E che sul suo volto si mescolavano i lineamenti di Marie Claire con i miei. E compresi che lei era io, che io ero lei, che lui era io e che lei era lei. La guardai. Mi guardo. La ci guardai. Mi ci guardò. Eravamo l'esemplare unico di una specie unica, principio e fine di una razza destinata ad esistere in quell'istante unico! Primo e ultimo esemplare di una razza estinta, il postremo esemplare di una razza che un giorno sarebbe nata!


Manuel Scorza, La danza inmovil, Feltrinelli 1983 - Pablo Picasso, Figuras a la orilla del mar, 1931.

Il primo post dell'anno nuovo è importante. Per questo maltrattato blog di cui ho trascurato anche il primo compleanno, in dicembre, ho scelto di ricominiciare con una pagina di uno dei libri più belli, intensi e strazianti che io abbia mai letto. Amore o rivoluzione, ci può essere un dilemma più grande?

buon 2007 , che la passione non vi abbandoni mai.