12 febbraio 2009

Il generale nel suo labirinto

ARGENTINA 11/2/2009
`DESAPARECIDOS´: APERTO PROCESSO CONTRO EX-CAPO CENTRI DI TORTURA


Senza fotografi né telecamere in aula, respinti all´ultimo minuto
anche i giornalisti dell´agenzia Télam e di Canal 7, gli unici
autorizzati, si è aperto in un clima di alta tensione tra le proteste
dei parenti delle vittime il processo al generale a riposo Jorge
Olivera Rovere, massimo responsabile dei centri clandestini di
detenzione dell´ultima dittatura (1976-83). Olivera, 82 anni, è
accusato di 120 sequestri e `sparizioni forzate´, tra cui quella
dello scrittore Haroldo Conti, e dell´omicidio dei parlamentari
uruguayani Zelmar Michelini e Héctor Gutiérrez Ruiz: in termini di
vittime, osservano fonti della stampa nazionale, si tratta del
processo più importante per `terrorismo di stato´ dallo storico
`Juicio a las Juntas Militares´ del 1985. "Auspichiamo che
grazie alle prove raccolte sia condannato al massimo della pena
prevista" ha detto Eduardo Luis Duhalde, segretario per i diritti
umani del governo della presidente Cristina Fernández de Kirchner.
Olivera è rimasto in silenzio per sei ore, il tempo impiegato per le
procedure iniziali e la lettura dei capi di imputazione da parte
della pubblica accusa. Nel 1976, l´ex-ufficiale era vice-comandante
del I Corpo dell´esercito diretto dal generale Carlos Suárez Mason;
dopo il ritorno della democrazia fu condannato, ma in seguito
beneficiò dell´indulto concesso dall´allora presidente Carlos
Menem. Con la riapertura, nel 2003, dei processi nei confronti degli
ex-gerarchi del regime, dopo l´annullamento delle cosiddette
`leggi del perdono´, il generale è rimasto agli arresti per tre
anni prima di essere liberato nel 2007 dalla Corte di cassazione,
nonostante il parere contrario del giudice federale Daniel Rafecas.

(dal Coordinamento Amnesty America Latina, FONTE : MISNA)

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