10 gennaio 2006

Infanzia negata (anche sull'autobus...)


Queste sono le locandine che grazie al patrocinio dell'atc... nessuno ha visto.
Il Gruppo Amnesty Bologna le aveva preparate per la Giornata Mondiale dei Diritti dell'Infanzia, 20 novembre, e dovevano apparire per 15 giorni su tutti gli autobus della città.
Tutto pronto, tutti d'accordo, e questo accordo ci è costato anche un bel po' di soldini (faticosamente raccolti con tante iniziative e investiti con fiducia in questa promozione), ma poi le 200 locandine richieste e consegnate per tempo all'atc sono state avvistate solo un paio di volte in due settimane...
Non sappiamo che cosa è successo, abbiamo mandato una lettera di richiesta di chiarimenti alla quale, per quanto ne so al momento in cui scrivo, aspettiamo ancora una risposta.
Intanto, a parziale recupero dell'impegno profuso in questa iniziativa, ve le mostro qui perché secondo me meritano. Ne approfitto per ringraziare Claudia Mincione che ne ha curato la grafica, Alessandro Simonetti e Susanna Federici che sono gli autori delle foto e gli altri del gruppo che si sono adoperati in vari
modi insieme a me per produrle. La foto della bimba è stata scattata in India, quella del bimbo in Myanmar.

Anche i bimbi e le bimbe hanno dei diritti: lo ha sancito nel 1989 la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia. Questa Convenzione si compone di 54 articoli, ma noi potevamo sceglierne solo due: quali dovevamo privilegiare? Che cosa è più importante ricordare al distratto o sonnolento passeggero di un autobus?
Siamo tutti d'accordo sul fatto che un bimbo debba crescere con i suoi genitori, ma cosa c'entriamo noi - potrebbe dire qualcuno - se un bimbo viene separato dalla sua famiglia a causa di una guerra? E soprattutto, cosa possiamo farci? L'obiezione è legittima (anche se in realtà ci sarebbe molto da dire e da fare anche su questo).
Allora abbiamo scelto di evidenziare due aspetti che invece di sicuro ci riguardano molto direttamente come cittadini europei privilegiati nonché acquirenti sempre più frenetici di beni prodotti in paesi lontani o di pacchetti turistici verso mete esotiche: il diritto dei bimbi e delle bimbe a non essere sfruttati né a scopi sessuali (articolo 34) né a scopi economici (articolo 32). Il diritto a vivere sereni, sani, potendo giocare e studiare.
Cerchiamo di tenerlo a mente la prossima volta che andiamo a comprare un paio di scarpe da ginnastica o entriamo in una agenzia di viaggi.
Questo volevamo ricordare, ai passeggeri del 27...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

GRANDI!!
(mi figuro alex rincazzato come una bissia)
è un episodio piuttosto schifoso. protestate vigorosamente, scrivete a tutti i giornali locali e fatevi rendere i soldi.
oppure no, niente polverone per non bruciarvi possibilità future, ma consapevolezza della nostra dignità di volontarie/-i ed amnistiane/-i, e del fatto che il vantaggio in termini d'immagine è tutto loro ("plusvalore amnesty").
che merde!
besos

Anonimo ha detto...

ottima anche la scelta degli articoli. sempre brave/-i!