04 gennaio 2006

>Auguri cinesi


Siamo già al 4 gennaio, è vero, ma gli auguri per l'anno nuovo vanno bene fino alla Befana. Dopo no, per cui interrompo il lungo silenzio per postare questi auguri, prima che diventino cosa vecchia.
Non ho mai tempo per scrivere, il lavoro mi azzanna alle caviglie (mi devo augurare di non lavorare nel 2006???) ed è un peccato perché il mondo corre veloce e le emozioni rapidamente sfumano...
Ecco il primo buon proposito per il 2006: riuscire a stare dietro al filo dei miei pensieri.

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dal blog di Federico Rampini dalla Cina

su www.repubblica.it

domenica, 1 gennaio 2006

Auguri cinesi per il 2006

"Per il 2006 ci auguriamo che non ci siano più tanti minatori costretti a morire sotto terra e che le loro famiglie non siano più angosciate quando essi vanno al lavoro. Ci auguriamo che ogni condanna a morte sia riesaminata con rigore dai giudici più esperti, che si possa escludere ogni possibile dubbio sulla colpevolezza, anche se questo può comportare ritardi e costi aggiuntivi per il sistema giudiziario. Ci auguriamo che ogni lavoratore immigrato dalle campagne riceva il salario che gli è dovuto dopo un anno di duro lavoro, e se non viene pagato, che egli possa rivolgersi a qualcuno per ottenere ragione. Ci auguriamo che i diritti dei contadini sulle terre possano essere più protetti, che gli espropri da parte del governo siano trasparenti, e che i contadini ricevano indennizzi equi. Ci auguriamo che i salari dei lavoratori riescano a tenere dietro alla crescita e all'inflazione. Per questa ragione ci auguriamo che siano rispettati i diritti dei lavoratori, incluso il diritto di iscriversi a un sindacato in modo da poter negoziare con i padroni in una posizione meno debole. Ci auguriamo che la spesa pubblica garantisca ad ogni bambino i nove anni della scuola dell'obbligo gratuita, e che egli non sia costretto ad abbandonare l'istruzione elementare solo perché la sua famiglia è troppo povera. Ci auguriamo che il concetto di "popolazione immigrata" per i lavoratori venuti dalle campagne possa diventare un ricordo del passato; che le centinaia di milioni di nuovi abitanti che affluiscono nelle nostre città possano avere un Welfare e un'assistenza sociale. Ci auguriamo che nessun malato venga escluso dagli ospedali solo perché non ha i soldi per pagarsi le cure, e che il costo della sanità non superi i mezzi della gente comune. Ci auguriamo che le autorità locali amministrino le città secondo principi di umanità e che i mendicanti non vengano espulsi arbitrariamente solo perché danneggiano l'immagine delle municipalità. Ci auguriamo che quando l'ambiente soffre per un grave inquinamento, oppure accade un'epidemia pericolosa, i cittadini possano ottenere informazioni adeguate e tempestive, e che il governo assicuri indennità eque per i danni subiti. Ci auguriamo che un maggior numero di governanti riconoscano le loro responsabilità morali e ne assumano le conseguenze quando commettono seri errori e accadono dei disastri sotto la loro supervisione. Abbiamo ancora molti altri auguri. Soprattutto, ci auguriamo che nella nostra società ogni essere umano senza distinzioni abbia dei diritti costituzionali e legali rispettati".

Questo messaggio di auguri è apparso sul settimanale Notizie della Cina, pubblicato dall'agenzia ufficiale di stampa Xinhua.

Federico Rampini
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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao sono Spider felice di trovarti in rete e mi associo agli auguri!!!

Anonimo ha detto...

carissima, il pozzente ihcnor ti rende ossequio, ricambia gli auguri estendendoli a tutt* le/gli amiche/-ci e saluta come evento grandemente positivo il tuo ingresso nel web! era ora, vai con l'intelligenza allo stato brado!

ora vo a postare un commentino a "midollo" (la réclame dell'esercito patrio... beeeurgh!)

a presto y baciones, r.

Anonimo ha detto...

perdonate l'invadenza e la lunghezza: ique mierda!, ho la posta su yahoo! presto cambierò, ora non posso.
aribesos
***

REPORTERS SANS FRONTIERES
6 settembre 2005
http://www.rsf.org/article.php3?id_article=14884
Information supplied by Yahoo! helped journalist Shi Tao get 10 years in prison

The text of the verdict in the case of journalist Shi Tao - sentenced in April to 10 years in prison for “divulging state secrets abroad” - shows that Yahoo! Holdings (Hong Kong) Ltd. provided China’s state security authorities with details that helped to identify and convict him, Reporters Without Borders said today. “We already knew that Yahoo! collaborates enthusiastically with the Chinese regime in questions of censorship, and now we know it is a Chinese police informant as well,” the press freedom organisation said. “Yahoo! obviously complied with requests from the Chinese authorities to furnish information regarding an IP address that linked Shi Tao to materials posted online, and the company will yet again simply state that they just conform to the laws of the countries in which they operate,” the organisation said. “But does the fact that this corporation operates under Chinese law free it from all ethical considerations ? How far will it go to please Beijing ?”
Reporters Without Borders added : “Information supplied by Yahoo ! led to the conviction of a good journalist who has paid dearly for trying to get the news out. It is one thing to turn a blind eye to the Chinese government’s abuses and it is quite another thing to collaborate.”
Translated into English by the Dui Hua Foundation (which works to document the cases of Chinese political prisoners), the verdict reveals that Yahoo ! Holdings (Hong Kong) Ltd. provided the Chinese investigating organs with detailed information that apparently enabled them to link Shi’s personal e-mail account (huoyan-1989@yahoo.com.cn) and the specific message containing information treated as a “state secret” to the IP address of his computer.
Yahoo ! Holdings (Hong Kong) is subject to Hong Kong legislation, which does not spell out the responsibilities in this kind of situation of companies that provide e-mail services. Nonetheless, it is reportedly customary for e-mail service and Internet access providers to transmit information to the police about their clients when shown a court order.
Tests carried out by Reporters Without Borders seem to indicate that the servers used for the Yahoo.com.cn e-mail service, from which the information about Shi was extracted, are located on the Chinese mainland.
Shi Tao Aged 37, Shi worked for the daily Dangdai Shang Bao (Contemporary Business News). He was convicted on 30 April of sending foreign-based websites the text of an internal message which the authorities had sent to his newspaper warning journalists of the dangers of social destabilisation and risks resulting from the return of certain dissidents on the 15th anniversary of the Tiananmen Square massacre.
Chinese state security insisted during the trial that the message was "Jue Mi" (top secret). Shi admitted sending it out by e-mail but disputed that it was a secret document. He is still being held in a prison in Changsha to which he was sent after his arrest in the northeastern city of Taiyuan on 24 November 2004.
Yahoo ! and Chinese censorship For years Yahoo ! has allowed the Chinese version of its search engine to be censored. In 2002, Yahoo ! voluntarily signed the "Public Pledge on Self-Discipline for the China Internet Industry", agreeing to abide by PRC censorship regulations. Searches deemed sensitive by the Chinese authorities such as “Taiwan independence” in Chinese into the Yahoo ! China search engine, retrieve only a limited and approved set of results.
A US-based multinational, Yahoo ! Appears to be willing to go to any lengths to gain shares of the Chinese market and it is investing heavily in local companies. In 2003, it spent 120 million dollars to buy the search engine 3721.com. More recently Yahoo ! acquired a large stake in the Internet giant Alibaba in an operation that reportedly cost nearly a billion dollars. Reporters Without Borders has written several times to Yahoo ! executives in an attempt to alert it to the ethical issues raised by its Chinese investments. These letters have so far received no answer.
***

http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=4118
14 settembre 2005
CINA Lanciato il boicottaggio contro Yahoo!
La multinazionale criticata con forza sulla Rete per aver divulgato informazioni private di un giornalista suo abbonato: grazie a queste Pechino lo ha condannato a 10 anni di galera.

Hangzhou (AsiaNews/Scmp) – Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno lanciato una campagna per boicottare Yahoo! (una multinazionale che opera su Internet) colpevole di aver fornito informazioni private di un suo abbonato al governo cinese. Grazie a queste informazioni Pechino ha condannato Shi Tao, un giornalista cinese, a 10 anni di reclusione. Secondo Privacy International, organizzazione internazionale per il rispetto dei diritti umani, dice che il boicottaggio darà un chiaro segnale a Yahoo! del malcontento popolare, mentre Reporter senza Frontiere vuole chiedere agli azionisti della compagnia di portare avanti un’indagine sul comportamento dei dirigenti aziendali. Molti messaggi pubblicati sui forum di discussione e sui blog della Rete criticano la scelta della multinazionale e promettono di non usare più i servizi che fornisce. “Non intendo più visitare questo sito – recita uno dei messaggi – e dico a tutti quelli che conosco di fare lo stesso”.
Questa non è la prima volta che una compagnia estera di servizi Internet che opera sul mercato cinese viene criticata per il suo comportamento. Da mesi si parla contro la scelta della Microsoft di censurare parole come “libertà” e “democrazia” all’interno degli spazi virtuali in cinese, mentre Google è accusata di inibire il proprio motore di ricerca eliminando le pagine sgradite a Pechino. Il caso di Yahoo! è diverso in quanto questa compagnia ha partecipato attivamente all’inchiesta che ha portato alla detenzione del giornalista consentendo all’autorità giudiziaria di indagare sul contenuto delle sue e-mail. La direzione della compagnia sostiene di non aver avuto altra scelta se non quella di cooperare con la pubblica sicurezza quando gli sono state richieste informazioni sull’indirizzo “huoyan1989@yahoo.com.cn”, di proprietà del giornalista. Jerry Yang, co-fondatore del sito, non si è scusato ed in una conferenza stampa tenuta a Hangzhou ha detto: “Per lavorare in Cina ed in qualunque altra parte del mondo non possiamo fare altro che collaborare con la legge. Io non metterò mai a rischio i nostri dipendenti”. Secondo Lawrence Sussman, un avvocato che opera a Pechino, non collaborare avrebbe significato compromettersi nel presunto reato in prima persona. Per molti osservatori la decisione di Yahoo! significa solo che questa – insieme alle altre compagnie straniere – ha posto il guadagno economico al di sopra di valori come la libertà di espressione ed il rispetto dei diritti umani.

Vedi anche:
30-06-2005 CINA - Cina, giornalisti firmano lettera aperta chiedendo il ...
20-09-2005 CINA - Shanghai, oltre 100 persone arrestate per aver ...
22-07-2004 CINA - La Cina al primo posto al mondo per la censura ...
26-01-2005 VIETNAM - Continua la repressione del governo vietnamita contro ...
23-09-2005 ONU – TIBET – CINA - Commissione Onu chiede di visitare il Panchen Lama ...

e il sito del magnifico
BUSINESS AND HUMAN RIGHTS RESOURCE CENTRE ( www.business-humanrights.org ), che ha una bella newsletter settimanale coi titoli dei nuovi articoli:

- 22 giugno 2005: Microsoft criticised for censorship of words such as "human rights" & "democracy" in Chinese version of its web log tool (article includes comments by Microsoft) http://www.business-humanrights.org/Links/Repository/385438
- 22 giugno 2005: Freedom of expression on the internet: 6 recommendations by Organisation for Security & Co-operation in Europe and Reporters Without Borders http://www.business-humanrights.org/Links/Repository/663321
- 3 agosto 2005: Further to our 27 July Update: Cisco Systems criticised for providing technology Chinese Govt. uses to censor internet - Statements of Cisco - Shareholders urge Cisco to develop policy to avoid complicity in censorship
http://www.business-humanrights.org/Links/Repository/881956

Anonimo ha detto...

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