22 settembre 2006

La discussione è una guerra?






















[...] Basandoci fondamentalmente sull'evidenza linguistica, abbiamo scoperto che la maggior parte del nostro normale sistema concettuale è di natura metaforica. Abbiamo inoltre trovato un modo per cominciare a identificare in dettaglio quali sono le metafore che strutturano la nostra percezione, il nostro pensiero e le nostre azioni. Per dare un'idea di cosa significa dire che un concetto è metaforico e che esso struttura una nostra attività quotidiana, consideriamo l'esempio del concetto "discussione" e della metafora concettuale LA DISCUSSIONE E' UNA GUERRA. Questa metafora è riflessa in una grande varietà di espressioni presenti nel nostro linguaggio quotidiano:

LA DISCUSSIONE E' UNA GUERRA
Le tue richieste sono indifendibili.
Ha attaccato ogni punto debole della mia argomentazione.
Le sue critiche hanno colpito nel segno.
Ho demolito il suo argomento.
Non ho mai avuto la meglio su di lui in una discussione.

Ciò che è importante sottolineare è che noi non soltanto parliamo delle discussioni in termini di guerra, ma effettivamente vinciamo o perdiamo nelle discussioni: noi vediamo la persona con cui stiamo discutendo come un nemico, attacchiamo le sue posizioni e difendiamo le nostre, guadagnamo o perdiamo terreno, facciamo piani e usiamo strategie, se troviamo una posizione indifendibile la abbandoniamo e scegliamo una nuova liena di attacco. Molte delle cose che noi facciamo durante una discussione sono in parte strutturate dal concetto di guerra.. Sebbene non ci sia un combattimento fisico, c'è tuttavia un combattimento verbale, che si riflette nella struttura della discussione: attacco, difesa, contrattacco ecc. In questo senso la metafora LA DISCUSSIONE E' UNA GUERRA è una di quelle metafore con cui viviamo in questa cultura: essa struttura le azioni che noi compiamo quando discutiamo.Provate a immaginare una cultura in cui le discussioni non siano viste in termini di guerra, dove nessuno vinca o perda, dove non ci sia il senso di attaccare o difendere, di guadagnare o perdere terreno. Una cultura in cui una discussione è vista come una danza, i partecipanti come attori e lo scopo è una rappresentazione equilibrata ed esteticamente piacevole. In una tale cultura la gente vedrà le discussioni in un modo diverso, le vivrà in modo diverso, le condurra in modo diverso e ne parlerà in modo diverso. Ma dal nostro punto di vista, questa gente probabilmente non starebbe discutendo ma facendo qualcosa di diverso. Sarebbe strano perfino definire la loro azione come una discussione. Forse il modo più neutro per descrivere questa differenza tra la nosta cultura e la loro sarebbe il dire che noi abbiamo una forma di discorso strutturata in termini di combattimento mentre loro ne hanno una strutturata in termini di danza. Questo è un esempio di ciò che significa dire che un concetto metaforico, e precisamente LA DISCUSSIONE E' UNA GUERRA, struttura (almeno in parte) ciò che facciamo e come comprendiamo ciò che stiamo facendo nel corso di una discussione. L'essenza della metafora è comprendere e vivere un tipo di cosa in termini di un altro. Le discussioni non sono sottospecie di guerre. Le discussioni sono cose diverse - discorsi verbali e conflitti armati - e le azioni che vengono compiute sono diverse. Ma una discussione è parzialmente strutturata, compresa, eseguita e definita in termini di guerra. [...]
Il nostro modo convenzionale di parlare delle discussioni presuppone una metafora di cui non siamo quasi mai consapevoli; tale metafora non è soltanto nelle parole che usiamo, ma nel concetto stesso di discussione. Il linguaggio con cui definiamo la discussione non è né poetico, né fantasioso, né retorico; è letterale: ne parliamo in quel modo perché la concepiamo in quel modo, e ci comportiamo secondo le concezioni che abbiamo delle cose. [...]

George Lakoff, Metafore e vita quotidiana (Metaphors We Live By), Bompiani Strumenti, 1998


Sylvie Guillem & Russell Maliphant in PUSH - photo: Johan Perrson www.sadlerswells.com

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