23 gennaio 2009

Fusse che fusse la volta bbona!!!

Il presidente degli Stati Uniti ha ordinato la chiusura di Guantanamo

Obama annuncia: mai più tortura

"Torniamo alla Costituzione"

WASHINGTON - "Mai più tortura negli Usa". Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama firma l'ordine esecutivo per la chiusura entro un anno della prigione di Guantanamo. Mantiene la promessa fatta durante il discorso di insediamento: "La sicurezza e lo stato di diritto non sono tra loro incompatibili". Affronta il sospetto che l'America torturi i presunti terroristi arrestati, e intima alla Cia e a tutte le agenzie federali impegnate nella lotta al terrorismo, di usare solo i metodi di interrogatorio così come sono stati elencati dal Pentagono dopo la scoperta degli abusi nella prigione irachena di Abu Ghraib.

In serata sono arrivate anche le nomine degli inviati speciali per il Medio Oriente, George Mitchell, e per Pakistan e Afghanistan, Richard Holbrooke. Mitchell partirà appena possibile per la regione, ha detto Obama, per garantire il rispetto della tregua tra Israele e Hamas.

"Torniamo agli standard della Costituzione". "Intendiamo tornare agli standard della Costituzione - ha detto il presidente, parlando della base americana a Cuba - anche in un momento di guerra".

La guerra al terrorismo. "Chi userà la forza contro la democrazia, sarà sconfitto", erano state le parole usate davanti ai milioni di americani e telespettatori che lo ascoltavano due giorni fa durante l'insediamento. E oggi Obama ripete convinto: "Continueremo la lotta contro la violenza e il terrorismo e lo faremo in maniera efficace, ma in modo coerente con i nostri valori e i nostri ideali".

Sarà creata una task force che avrà il compito di raccomandare al presidente, nei prossimi 30 giorni, le opzioni su dove ospitare i detenuti di Guantanamo e su come gestire in futuro la detenzione di presunti terroristi internazionali. Il presidente americano ha anche chiesto al ministero della Giustizia di riesaminare il caso di Ali al-Marri, un americano originario del Qatar che è attualmente l'unica persona designata come "combattente nemico" a trovarsi detenuta in una prigione sul suolo degli Stati Uniti.

Le nomine degli inviati speciali. Sono poi arrivate le nomine per i fronti caldi che l'amministrazione Obama dovrà affrontare: Richard Holbrooke è l'inviato speciale degli Stati Uniti in Afghanistan e Pakistan, mentre l'inviato per il Medio Oriente sarà George Mitchell.

Holbrooke è stato rappresentante permanente al Palazzo di Vetro con Bill Clinton, e la sua scelta, annunciata da Hillary Clinton, è vista come un passo importante verso il dialogo. Il nome di Holbrooke è più volte circolato per il premio Nobel per la pace negli anni Novanta. L'ex ambasciatore, che ebbe un ruolo determinante anche nella soluzione del conflitto in Bosnia, è considerato molto vicino al nuovo segretario di Stato.

Mitchell è stato fra i negoziatori della pace in Irlanda del Nord. Di origini libanesi, si è già occupato di Medio Oriente in passato ed è apprezzato sia dagli israeliani sia dai palestinesi. Oggi ha ribadito la propria convinzione che "non esiste un conflitto che non si possa chiudere, visto che a crearlo sono stati gli uomini e che può essere interrotto dagli uomini". Il suo impegno sul campo sarà immediato: "Partirà molto presto per garantire che il cessate il fuoco fra Israele e Hamas sia duraturo e sostenibile" ha annunciato Obama.

Obama: "Israele apra i valichi, stop ai missili di Hamas". Parlando in una conferenza stampa dopo le nomine degli inviati speciali, Obama ha chiesto ad Israele l'apertura dei valichi con la Striscia di Gaza per consentire l'ingresso degli aiuti, ribadendo al tempo stesso che i palestinesi devono smettere di lanciare missili contro Israele. "Hamas ha lanciato razzi per anni contro il territorio israeliano, e questo non è accettabile da parte di nessuna democrazia", ha detto. Sull'Afghanistan ha ricordato che la situazione è "pericolosa" e che "ci vorrà tempo per fare progressi".

Clinton: "Nuova era per l'America". "E' iniziata una nuova era per l'America" ha detto Hillary Clinton al personale del Dipartimento di Stato nella sua prima giornata da segretario di Stato. Dopo avere salito tra gli applausi lo scalone che porta al primo piano del palazzo, Hillary ha ascoltato le parole di benvenuto dei rappresentanti del personale e dei diplomatici. "Siamo tutti nella squadra americana, non tollereremo più divisioni - ha detto - Sarà una grande avventura, ci saranno ostacoli difficili, ma non falliremo nel fare il massimo per il Paese".

(da http://www.repubblica.it/ - 22 gennaio 2009)

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