15 dicembre 2006

Nel vero bacio

Il papà di Gigi Bettella ci permetteva di giocare nel cortile. Lì facevamo le nostre gimcane con la bici, le corse a ostacoli e usavamo i canestri per le nostre gare di sputo.
Un pomeriggio ci presentammo con le biciclette davanti al cancello pronti per una gimcana, ma era chiuso. Suonammo ripetutamente il campanello, ma Gigi non apriva. Per una settimana intera non diede segno di vita. Poi, finalmente, un giorno ricomparve.
"Finalmente! Cos'è successo? Sei stato malato?"
Gigi non rispondeva, aveva sulla faccia un sorriso ebete che non esitava a mostrare.
"Gigi, sei stato male?"
Dopo aver deglutito disse soltanto: "Una roba da non credere".
"Ma cosa?"
Come un ubriaco che ha appena smaltito la sbornia, Gigi ci descrisse il suo primo bacio con la Titti Valpiana. Più andava avanti e più si leggeva nei suoi occhi un'estasi ancora presente. "Me trema ancora 'e gambe", ripeteva. Poi passò ai dettagli spiegando che in un bacio, nel vero bacio, si apre la bocca, le labbra si appoggiano e poi si chiudono gli occhi (ma lui li aveva tenuti aperti, perché non gli sembrava vero e voleva sincerarsi che fosse proprio la Titti) e infine le due lingue si sfiorano.
"Che schifo!" urlò Gianni Mussolin. E cominciò a sputare per terra e ad asciugarsi la bocca con il fazzoletto; Bedin piccolo fece una smorfia di disgusto, mentre Tega guardò Gigi come se avesse visto un disco volante.
"Ma sul serio?"
A quel punto Gigi si fece scuro in volto, si guardò attorno e scandì: "Tosi, parlo sul serio!".


Roberto Citran, Ciao Nudo!, Gallucci 2004.

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