28 dicembre 2007

>La miglior scuola del Messico

Un articolo da El Mundo, sugli alunni di una scuola rurale del Chiapas che hanno ottenuto i migliori risultati del paese.

Neanche oggi sono arrivate le colazioni, così né i frijoles, né le tortillas, né le scatolette di tonno che regala il governo sono stati distribuiti e vari alunni occupano i loro banchi di legno con lo stomaco vuoto. Ma loro non mancano e decine di corpicini scuri spuntano dal verde pochi minuti prima delle otto di mattina.
Con le scarpe macchiate di fango, impeccabilmente pettinati e vestiti con pulitissimi indumenti lisi, scendono dalla sierra e occupano il loro posto, non senza aver dato prima il loro buongiorno al maestro inclinando leggermente il capo. Tutto rende difficile credere che siano i migliori alunni del Messico.
Lo ha dimostrato l'esame nazionale (ENLACE) realizzato dal Ministero dell'Educazione e al quale sono state sottoposte 85mila scuole pubbliche e private del Paese. I risultati, resi noti a settembre, hanno dimostrato che, con una media superiore al'8,5, nella parte alta della Sierra Madre del Chiapas, c'è la miglior scuola primaria del Paese. Dietro di loro, nella classifica nazionale, si situano prestigiosi e cari colleghi di Monterrey, Città del Messico e Guadalajara, con insegnamento bilingue e connessione a Internet.
Situata a tre ore da Escuintla, riferimento municipale, e a cinque dalla città di Tapachula, alla frontiera con il Guatemala, per arrivare alla scuola Francisco Villa di San Juan Panamá, bisogna pagare più del solito perché qualche conduttore avventuroso si spinga a mettere il proprio veicolo a doppia trazione su tre ore di scarpate sulle montagne.
A 1700 metri di altezza, convivendo con le nuvole, i caffé e un verde abbagliante, la rigogliosa vegetazione ha reso inservibile da tempo l'unico accesso a questa comunità di 300 persone, considerata ad "alta" marginalità dalle cifre ufficiali.
Dalla sua scuola sono però usciti i migliori risultati accademici del Paese, tra oltre otto milioni di alunni esaminati, sorprendendo tutti e dando un colpo a un modello che scommette sull'educazione informatizzata e interattiva ma paga 300 euro mensili ai propri maestri. Approfittando del premio, i 38 bambini lasciano da parte la timidezza e gridano finalmente tutto quello che vorrebbero avere, adesso che sono stati riconosciuti come i più diligenti del Paese. "Computer", "Matite nuove", "quaderni", "un parco giochi", "un gatto!" grida il più piccolo. La pace arriva quando il maestro Miguel chiede silenzio: "Adesso mi state zitti e tornate al vostro posto, per favore".
Nella classe di Miguel Rincón, artefice di questo miracolo, convivono quotidianamente tre corsi differenti di bambini di 9, 10, 11 anni, raggruppati nella stessa aula. Prima di lui, Miguel Emigdio è il professore più ricordato perché, anche se nessuno glielo aveva chiesto, decise di ampliare le lezioni al pomeriggio, elevando considerevolmente il livello dei bambini.
"Qui non ci sono macchinine, consolle o cose di questo genere... così è più facile convincerli a venire a scuola" dice Rincón. Ma anche se le avessero, a San Juan Panamá sarebbe in ogni caso molto difficile giocare alla Play Station, dato che da cinque giorni non c'è neanche l'elettricità. "Siamo molto contenti che i nostri figli stiano portando in alto tutto il Chiapas" assicura Hipólito Gómez, un orgoglioso padre che sa appena leggere, ma ne approfitta per richiedere una strada asfaltata "che non ci lasci di nuovo isolati nella stagione delle piogge".
Pensando più a suo figlio che al paesino, sua moglie insiste nel chiedere maggiori borse di studio per i bambini. E' che il caso di suo figlio Robelsi Obed è uno di quelli che più colpiscono. A 11 anni e con una media di 9,5 all'esame nazionale, Robelsi ha ottenuto il voto più alto della scuola e uno dei più alti del Paese in Lingua spagnola e Matematica. La sua famiglia vive dei sei sacchi annuali di caffé che dà la piccola milpa, terreno, che possiede vicino alla propria casa e, per compensare le carenze, riceve dal governo un aiuto mensile di 10 euro "per spingerlo a continuare i suoi studi".
Con stimolo ufficiale o senza, il destino della maggioranza di questi alunni sembra essere però nell'emigrazione negli Stati Uniti, così come succede da varie generazioni a San Juan Panamá. Estranei al proprio destino, nell'aula 38 voci ripetono all'unisono e senza errori gli strati geologici che compongono la costa terrestre. Anche se oggi non ci sono state le colazioni, il governo ha promesso che riconoscerà lo sforzo inviando uno stock di divise scolastiche.

da: http://www.elmundo.es/elmundo/2007/12/21/internacional/1198267119.html?a=7c06534aeae3239190cfd311767a6b9a&t=1198315575

grazie: a Monica e a Betti per la segnalazione

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