17 settembre 2007

>Lettera per una ragazza coraggiosa. Martedì 18 davanti al Tribunale di Bologna.

La ricevo da un mio amico, Matteo Bortolotti.
io ci sono.

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Ciao a tutti, alle amiche e agli amici. Non vi ruberò troppo tempo e mi scuso in anticipo se di questo messaggio vi arriverà più d'una copia. E' che ci tengo che arrivi a più gente possibile. Agli amici, appunto.

Circa un anno fa una ragazza è stata picchiata, violentata. Con lei, quella sera, c'erano due uomini. Uno era il suo ex-ragazzo, l'altro era un amico di questo ex-ragazzo. Dell'amico, le carte dicono che si tratta di un pregiudicato: si parla di lesioni e spaccio. E in questo caso, sono particolari che contano.

La ragazza è stata trovata per strada, a Bologna, e i poliziotti che l'hanno raccolta da terra hanno detto al giudice Zaccariello che era coperta di sangue e che urlava disperatamente. I due uomini hanno poi abbozzato strane versioni dei fatti, dopo l'arrivo dei rispettivi avvocati, uno di loro ha addirittura dichiarato di non aver visto l'amico quella sera. Alla fine, poi, se l'è rimangiata.
Le famiglie di queste persone, per difenderli dall'accusa di violenza sessuale privata, di gruppo, e di lesioni, hanno organizzato iniziative pubbliche in loro favore. Blog, concerti, qualcuno ha messo in dubbio la consensualità della ragazza... Ma di che consenso parliamo? Per far cosa? Per prendersi delle legnate? All'ospedale Sant'Orsola hanno scritto "evidenti segni di percosse al volto, al tronco e agli arti superiori ed inferiori". Cioè dappertutto.

Insomma, qualcuno qui pensa che si tratti di una guerra mediatica. Qualcuno crede che faccia davvero la differenza come si raccontano le cose, contro la famosa "evidenza dei fatti". Massì, facciamo così... avrà pensato qualcuno: offriamo birra ai passanti e gli diciamo "ehi, questo giro è offerto da tizio n°1 e tizio n°2, che sono brave persone, e non violenterebbero mai nessuno, mai mai, a meno che non glielo chiedessero, s'intende". E la famosa "evidenza dei fatti", dove sta? Sta in un viso tumefatto di donna, è un buco nero nel quale ti gettano gli schiaffi e l'umiliazione.

Be', io mi occupo per mestiere di come si raccontano le cose. E so di per certo che i fatti, stavolta, è davvero difficile rovesciarli con le parole. Perché le parole sono bugie. E se chi li usa non è sincero, allora sono soltanto uno strumento che ti prende per le viscere e ti sbatte da una parte o dall'altra. Funziona per poco, però. Perché il mondo non è sempre stupido come gli stupidi credono che sia. Io vi sfido a trovare parole più forti del corpo di una giovane donna insanguinato.

Volevo parlarvi del coraggio di questa ragazza. Del suo coraggio - che m'ha chiamato ieri, al telefono - e del coraggio della famiglia che le è stata vicino. Dell'intelligenza di queste persone. Volevo parlarvi del pudore - forse insano, velato da qualcosa di molto simile alla timidezza - che ho avuto nei mesi scorsi, restando nell'ombra, facendo sapere a chi di dovere che io c'ero. E lei è qui, adesso. Fuori dal buco nero, e io l'aspettavo.

Mi chiede di non lasciarla sola, e questa richiesta la estende a tutti voi.

Perché all'offesa e all'umiliazione subita un anno fa, allo sfregio dei blog, dei concertini, delle agiografie poggiate sulla faccia di queste persone come maschere di una rivoltante commedia dell'arte, non s'aggiunga più dell'altro. Perché lei e i suoi familiari non vengano abbandonati. I due uomini di cui vi ho parlato sono agli arresti domiciliari, scrive il GIP, per il “sussistente quadro di gravità indiziaria” e per la possibile “reiterabilità del reato”.

Martedì 18 settembre, al tribunale di Bologna (piazza Trento Trieste, 3) ci sarà l'udienza preliminare. Alle 10:00, proprio davanti al tribunale, per far compagnia a questa ragazza tanto coraggiosa, io sarò là.
Ci saranno diverse organizzazioni per la difesa dei diritti delle donne e non solo.
Ci saranno molti amici di questa ragazza.
Smettiamola di dare per scontato che siamo un Paese civile.
Cominciamo a fare il Paese civile.
Vi aspettiamo.

Matteo Bortolotti
http://www.matteobortolotti.it/

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appuntamento confermato e ribadito dalla Rete delle Donne
su http://www.women.it/
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7 commenti:

Anonimo ha detto...

ho girato ai nostri forum, circoscriz. e nazionale, e a tutti i miei contatti (che ormai son stremati). ovviam. ho fatto il tuo nome! ma non ho citato il bloggo: attendo tuo permesso.
sempre grazie infinite.

Anonimo ha detto...

stamattina il pozzente e magnifico ihcnor ha illuminato dell'augusta sua presenza il presidio alla procura di bologna. una 50ina di persone, tra cui una decina di maschietti: ottima cosa: la violenza ad una donna non è affare de femene, è affare di tutt*.

dissento parzialmente dalla tua opinione (come sempre, è ben più d'un'opinione, ma se te lo dico poi t'adombri XD ) riguardo ai cori con slogan anti-maschio: valore politico e incisività operativa zero, ma sono un simpatico retaggio delle lotte degli anni '60-'70, che torna inevitabilmente fuori oggi, in epoca d'estremizzazione dei conflitti (polarizzazione astutamente alimentata dalla chiesa cattolica, coll'interessato beneplacito leccaculoso d'una sinistra di marzapane). a me non dispiace un po' d'incazzo e di casino, anche se occorre evitare le trappole del muro-contro-muro.

ma se gl'inni alla castrazione servono a scuoter provvisoriamente qualche mente torpida e a dare il senso d'una lotta continua (oops!), d'una guardia sempre alta, ben vengano. vaffancuore, 15.000 anni d'oppressione maschile, e ci scandolezziamo per uno slogan?

sì, poi viene tutto il discorso del linguaggio e della prassi (del linguaggio che è prassi) nonviolenti. ne riparliamo.

(volevi il contraddittorio? ahahah, eccoti servita! che bale, odio scrivere).

Anonimo ha detto...

by the way: visto il mio avatar sul sito interno? sono un fottuto genio (anche se non mi ricordo se te ne ho già parlato stamane. bof).

Anonimo ha detto...

ma benedetto ihcnor...
tutti questi anni di amnesty non ti hanno insegnato niente?
non si tratta di buonismo molliccio o di bon ton, e' la solita questione di efficacia e pragmatismo.

proprio il simpatico retaggio anni '60-'70 dovrebbe dirti qualcosa:
gridare "pagherete caro, pagherete tutto!" ti pare che sia mai servito? hanno pagato caro? hanno pagato tutto? non hanno pagato proprio niente (un cazzo! così ti sembro più incisiva :-PP).

anzi. le coscienze, teoricamente risvegliate dagli slogan, si sono girate dall'altra parte e si sono rimesse a dormire di brutto. per certi versi va pure peggio di vent'anni fa, perché le tettone di Drive In o le ragazze coccodé di Indietro Tutta erano citazioni ironiche, dove la tettona-scema era messa lì proprio per prendere in giro lo stereotipo, invece quelle che ci sono oggi in tele non sono "prendi in giro lo stereotipo", sono proprio "lo stereotipo"!

A cosa serve urlare delle frase violente e veterofemministe? A stare sui coglioni istintivamente a tutti (mi veniva voglia di menarle io...) e a dare lo spunto ai detrattori per accusare di aggressività e fanatismo.

Quando scrivi un appello a Bush, non ti senti mica inefficace perché gli scrivi "Signor Presidente" invece che "brutto stronzone guerrafondaio, forcaiolo e ignorante come un culo" come vorremmo tutti, no?

ora qualcosa mi dice che stanotte l'FBI sfonderà la mia porta con un calcio e 4 omoni vestiti di nero mi strascineranno via nella notte... vi ho voluto bene.. hei, sono di Amnesty! aiut....

Anonimo ha detto...

ps: lo so che lo sai, era solo per la drammatizzazione...
;-)))

Anonimo ha detto...

E' un tuo amico Matteo Bortolotti? ;-)

Anonimo ha detto...

si', perche'?
chi sei?
non capisco il senso della tua strizzatina d'occhio