29 gennaio 2007

Il prezzo non è giusto

Sabato 10 febbraio 07 si terrà a Bologna una giornata commemorativa per Anna Politkovskaja.
Mi fa piacere e mi amareggia nello stesso tempo, perché lei comunque non c'è più.
Certe cose bisognerebbe farle prima: è banale, quasi becero dirlo, e forse niente sarebbe bastato.
Non è bastato neanche il premio di Amnesty, conferitole certamente sia per i suoi meriti giornalistici sia per proteggerla attraverso la notorietà.
Facciamolo sapere a tutti, così non oseranno toccarla.
Invece Anna non la conoscevamo ancora abbastanza, evidentemente. Se cercate la sua foto sul web, escono 222 risultati. 222! E alla terza schermata di Google già non c'è più la sua immagine. Aveva scritto due libri importanti sulle sue inchieste, Cecenia, il disonore russo (Fandango, 2003) e La Russia di Putin (Adelphi, 2005). Viene facile pensare che sulla strada in cui si era messa non aveva scampo, in una delle più spietate dittature del dopoguerra. L'ho pensato, e subito dopo ho odiato questo mio pensiero. Ma perché dobbiamo sempre tutti arrenderci così alla brutalità e all'arroganza del potere?
Mi immaginavo una donna sola, senza affetti, dedita alla causa della giustizia e al giornalismo di guerra. Scopro con un certo stupore che aveva due figli, che immagino poco più che adolescenti. Mi chiedo che fine faranno, anche loro.
Per fare una prova ho cercato su Google immagini la faccia di "Iva Zanicchi".

808 risultati.

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da http://www.internazionale.it/politkovskaja/

Anna Politkovskaja

1958. Nasce a New York da genitori diplomatici.

1999. Dopo aver lavorato per il giornale Izvestija, comincia a seguire per la Novaja Gazeta il conflitto in Cecenia.

2001. Vince il Global award di Amnesty International per il giornalismo in difesa dei diritti umani.

Ottobre 2002. Accetta il ruolo di negoziatrice durante l'assedio del teatro Dubrovka di Mosca.

2003. Vince il premio dell'Osce per il giornalismo e la democrazia.

Settembre 2004. Subisce un tentativo di avvelenamento mentre è in volo verso Beslan, durante il sequestro nella scuola.

7 ottobre 2006. Viene uccisa a Mosca.

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Articoli di Anna Politkovskaja pubblicati da Internazionale

Il mio lavoro a ogni costo
26 ott 2006 - "Vivere così è orribile. Vorrei un po' più di comprensione, ma la cosa più importante è continuare a raccontare quello che vedo". Anna Politkovskaja spiega il mestiere di giornalista

Una donna sola
12 ott 2006 - Anna Politkovskaja era famosa per le sue inchieste sulla Cecenia. Ma la Novaja Gazeta l'ha ricordata ripubblicando questo articolo su un amico speciale

Non resta che combattere
17 mar 2005 - L'uccisione di Aslan Maskhadov servirà solo a rafforzare l'estremismo e a prolungare la guerra in Cecenia. L'analisi di Anna Politkovskaja

Come salvare la Cecenia
16 set 2004 - Le truppe di Mosca devono ritirarsi. La parola deve tornare alla società civile. La giornalista Anna Politkovskaja ricomincia a scrivere. E fa quindici proposte per risolvere il conflitto

La maledizione della Cecenia
9 set 2004 - Il conflitto ceceno sembra senza vie d'uscita. Ed è colpa del governo russo se non ci sono più spiragli per una soluzione pacifica. La durissima accusa della giornalista Anna Politkovskaja contro il presidente Vladimir Putin

L'altra Abu Ghraib
2 giu 2004 - Torture, esecuzioni e sparizioni sono all'ordine del giorno nelle carceri russe in Cecenia. E vengono documentate con fotografie e video. La giornalista Anna Politkovskaja ha raccolto la testimonianza di un sopravvissuto

La Cecenia e le bombe umane
10 lug 2003 - Se non cambia la politica di Mosca, ci saranno ancora attentati suicidi

Donne usa e getta
3 lug 2003 - Gli uomini ceceni sono in prigione o sono morti. E le donne hanno dovuto prendere il loro posto negli attacchi suicidi. Un'inchiesta di Anna Politkovskaja

Cecenia abbandonata
16 gen 2003 - L'Europa non ha mai fatto nulla per fermare i massacri. E adesso se ne va. L'atto d'accusa della giornalista Anna Politkovskajaù

Buio in sala
1 nov 2002 - Anna Politkovskaja è una giornalista del settimanale russo Novaja Gazeta e dal 1999 segue la guerra in Cecenia. Con i suoi articoli ha sfidato la censura di Mosca, parlando delle atrocità commesse dall'esercito russo contro la popolazione civile. Nel febbraio del 2001 è stata arrestata dai militari russi ed espulsa dalla Cecenia. Malgrado le minacce ricevute dalle forze di sicurezza ha continuato a scrivere dalla zona del conflitto. Il commando ceceno che ha preso in ostaggio quasi ottocento persone nel teatro Dubrovka di Mosca ha chiesto che fosse lei a condurre i negoziati con le autorità. Questo è il suo diario

La legge e i Kalashnikov
9 feb 2002 - I militari russi in Cecenia si comportano come banditi, compiendo ogni giorno saccheggi e razzie. Marat Berdev, procuratore di Shali, tenta di mettere fine all'impunità degli ufficiali in passamontagna
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1 commento:

Anonimo ha detto...

NON ANDATE SU QUEL SITO, E' UN VIRUS!
non mi leggerà mai, ma voglio mandare a cagare chi infesta un sito (e un post) come questo.