09 dicembre 2009

Rapporti umani

Questa è la Pincia. La portai a casa in braccio avvolta in una giacca che aveva poco più di due mesi ed è rimasta con noi nella mia famiglia di origine per diciotto anni, da quando io ne avevo quindici a quando ormai ero già uscita di casa.
La Pincia era come una personcina e sapeva tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Era lei ad aver addomesticato la freddezza di mia madre, la chiusura di mio padre, il cinismo ferito di mio fratello. Ho visto mia madre esercitare affetto e pazienza per insegnarle delle piccole cose come neanche san francesco avrebbe saputo fare, ho visto mio fratello pulirle gli occhi con il cotone idrofilo e asciugarle il musino con amore quando non stava bene, e ho visto per la prima volta mio padre piangere quando l'ha dovuta portare a far sopprimere, ormai vecchia, per una malattia incurabile.

Se avere un rapporto umano con qualcuno significa riuscire a costruire uno scambio reciproco di affetto, comunicazione, comprensione, fiducia, conforto, beh, allora il nostro con lei era un rapporto umano, migliore di quello con tanti umani veri, perché la parte migliore era lei.

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